Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 47 – settembre/ottobre 1994

di Piero Pruneti

Evviva i soprintendenti! La categoria non mi è mai stata troppo simpatica, a parte logicamente gli ottimi rapporti di stima e di amicizia che ho con molti di loro. Ritengo il potere di un soprintendente ai beni archeologici – o, se volete, ai beni artistici, archivistici ecc. – troppo forte: un concentrato di prerogative che mal si concilia con la funzionalità di un ufficio e con il concetto stesso di democrazia. Sono degli autocrati per regolamento, spesso illuminati e aperti alle attese della società civile, talvolta sordi e chiusi nella loro prepotenza di palazzo, schizofrenici nei rapporti con il volontariato. Basta vedere come qualcuno si permette di trattare i propri subordinati, i quali a loro volta si incanagliscono e prendono a pesci in faccia chi per amore o forza deve stabilire contatti con i loro uffici. Poi fanno le vittime, per tutte le responsabilità che assommano e che li espongono a continui rischi.
È successo che più di un soprintendente, negli ultimi tempi, abbia conosciuto il carcere, per vizi di forma più che per dolo nel proprio operato. Ma nessuna pietà si aspettino i nostri eroi: sono loro che hanno fermamente ambito alla carica, pur avendone conosciuto le insidie nel lungo cammino di avvicinamento!

Eppure a questa categoria dobbiamo gratitudine. Per quel che riguarda i beni culturali (mettiamoci pietosamente un paraocchi da cavallo e guardiamo solo quelli) esistono in Italia delle prime linee di azione – le soprintendenze appunto –  lasciate senza mezzi e senza ordini (bilanci annuali ridicoli, se fai bene zitti e se sbagli paghi), esposte alle pressioni del potere politico e, non di rado, della malavita organizzata, dove da molti anni ci si industria per salvare il possibile di un patrimonio immenso. Come in tutte le lotte per la sopravvivenza emergono allora le debolezze degli uomini, ma anche abnegazione, professionalità e talento.
Questa è la nostra difesa dei beni culturali: esposizione personale e… sempre e comunque emergenza! I governi tacciono. Oggi più che mai.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”