Eolie: fucina di civiltà Una lunga storia sul mare

Archeologia Viva n. 46 – luglio/agosto 1994
pp. 40-53

di Umberto Spigo

A partire dal Neolitico per migliaia d’anni 
Lipari e le altre isole dell’arcipelago eoliano 
videro fiorire una serie quasi ininterrotta di culture 
fino alla tarda colonizzazione greca 
e all’inevitabile presenza romana

Le isole Eolie, cuspidi di una serie di rilievi sottomarini di origine vulcanica, sono emerse gradatamente dal mare nell’età paleolitica, in un arco di tempo compreso fra un periodo anteriore al 700.000 anni fa e 40.000-12.000 anni fa circa, ponendosi su questi due estremi cronologici rispettivamente i primi affioramenti dagli abissi marini di Panarea (la più antica) e Stromboli ( la più giovane). Nell’avanzato Paleolitico Superiore i prolungati processi formativi delle isole, attraverso violente manifestazioni di attività vulcanica, erano per la maggior parte conclusi, con le importanti eccezioni della costituzione di Vulcanello, emersa dal mare all’inizio del II sec. a.C. e della violenta eruzione altomedievale del monte Pelato a Lipari (prima metà dell’VIII secolo).

I più antichi insediamenti umani nell’arcipelago eoliano sinora rivelati dalle ricerche archeologiche risalgono agli ultimi secoli del V millennio a.C., al Neolitico Medio: gli abitati dell’Altipiano del Castellaro Vecchio, nella parte occidentale di Lipari, eponimo di questa prima fase del Neolitico eoliano, e di Rinicedda, presso Rinella, nell’isola di Salina, del quale è stata assai di recente messa in luce una capanna ovale.

Il popolamento delle isole in questo periodo e la successiva intensificazione degli episodi insediativi sono soprattutto legati alla nascita e all’eccezionale sviluppo dell’industria dell’ossidiana, il “vetro vulcanico” prodotto, durante il IV periodo del vulcanismo di Lipari, dalla grande colata di Lami-Pomiciazzo, nel settore nord-orientale dell’isola, assai ricercato ed esportato in tutto il Mediterraneo occidentale, prima dell’età dei metalli, per ricavarvi strumenti leggeri da taglio di notevole qualità (lame, grattatoi ecc.). La cultura del Castellaro Vecchio, originata da nuclei etnici probabilmente venuti dalla Sicilia e durante la quale era iniziato anche lo sfruttamento agricolo dei fertili terreni vulcanici, è caratterizzata dalla presenza di ceramica decorata a impressioni ed incisioni del cosiddetto stile Stentinello, distintivo dell’omonima facies culturale del Neolitico Medio siciliano. […]