Monte Sannace. Le tombe dipinte dei Peucezi L'Italia preromana

Peucezi

Archeologia Viva n. 175 – gennaio/febbraio 2016
pp. 50-61

di Andrea Celestino Montanaro, Mariavirginia Campanale e Rosa Maria Capozzi

Le indagini su questa collina della provincia di Bari hanno restituito l’esempio meglio conservato di una città della Puglia preromana

Ma per capire il livello di civiltà e i rapporti culturali delle genti peucezie che qui si insediarono rivestono particolare importanza le pitture di alcune tombe monumentali appartenute alle élites aristocratiche del luogo

L’importanza del sito di Monte Sannace, una collina a metà strada tra i comuni pugliesi di Sammichele di Bari, Turi e Gioia del Colle, è emersa dalle ricerche svolte negli ultimi anni, che hanno restituito l’esempio meglio conservato di una città della Puglia preromana.

Probabilmente, è la Thuriae apula ricordata da Livio, presa d’assalto nel 303-302 a.C. da Cleonimo di Sparta, condottiero chiamato dai Tarantini per contrastare i Lucani alleati di Roma.

Testimonianze di grande interesse provengono dall’acropoli, dove spiccano i resti di residenze aristocratiche di età arcaica (VI sec. a.C.) a carattere pubblico-cultuale, decorate da raffinate terrecotte architettoniche policrome importate dalla Grecia e dalle vicine città magnogreche di Taranto e Metaponto.

Notevole è stato il rinvenimento, all’interno di queste strutture, di ambienti o recinti che accoglievano tombe monumentali, appartenenti ai capi della comunità. Tali sepolture hanno restituito corredi funerari con beni di prestigio importati da Grecia, Magna Grecia ed Etruria, tra cui ceramiche corinzie e attiche, nonché vasi e armature di bronzo.

Ma è il IV sec. a.C. che per Monte Sannace rappresenta il periodo della massima fioritura, segnata da trasformazioni nell’assetto urbanistico, dovute al miglioramento delle condizioni economiche e all’esplosione demografica.

In questa fase anche la città bassa viene circondata da un’imponente cinta muraria. È tuttavia l’acropoli a mostrare i segni di un profondo rinnovamento con la realizzazione di edifici a carattere pubblico o privato di grandi dimensioni a destinazione cultuale-sacrale.

Nell’ampio cortile antistante una di queste strutture vengono costruite, sul finire del secolo, quattro grandi sepolture “a semicamera” appartenenti a membri delle famiglie aristocratiche, realizzate in blocchi di tufo, intonacate e, in due casi (tombe 7 e 8), impreziosite da raffinate pitture policrome. […]