Archeologia Viva n. 44 – marzo/aprile 1994
pp. 66-69
di Stefania Mazzoni
Un’équipe italiana sta scavando in Siria a Tell Afis per studiare le origini dell’urbanizzazione in un insediamento di almeno cinque millenni Intanto appare sempre più seducente l’identificazione con Hazrek una città finora documentata solo da una stele
Nel corso del IV millennio a.C. nella Mesopotamia meridionale nasce la città. Il lungo processo di urbanizzazione vede l’emergere graduale di una società stratificata e della specializzazione del lavoro. Si formano un’amministrazione centralizzata e sistemi di accumulo delle riserve alimentari, accresciute intensificando l’agricoltura nelle aree alluvionali grazie alla costituzione di canali; si affermano l’uso della scrittura in funzione dell’amministrazione, un’architettura monumentale e un’arte celebrativa in funzione dell’ideologia su cui poggia il sistema politico.
Le grandi città del paese di Sumer, sempre alla ricerca di materie prime, di metalli, di pietre dure, di legname, fondano intorno al 3300 a.C. una serie di colonie lungo il corso dell’Eufrate. I contatti commerciali con questi nuovi centri promuovono negli ambienti autoctoni della Siria e dell’Anatolia l’adozione di strutture economiche e di mezzi amministrativi complessi, avviandoli lentamente verso un’urbanizzazione che definiamo «secondaria».
È questa oggi l’ipotesi più corrente sullo sviluppo e la diffusione dell’urbanizzazione nel Vicino Oriente; essa riconosce un ruolo primario e propulsivo alla Mesopotamia nella formazione del processo mentre un ruolo marginale e passivo viene attribuito alle altre regioni, a lungo ancorate alla società di villaggio, e per le quali, quasi a conferma della realtà del loro ritardo culturale, si dispone di una documentazione archeologica per queste fasi frammentaria ed occasionale. Oggi però, gli scavi a Tell Afis, nella Siria settentrionale, con le scoperte delle ultimissime campagne, forniscono nuovi dati, consentendo di identificare un modello locale di protourbanizzazione, attivo intorno al 3500 a.C. […]