L’epopea dei Goti L'Europa dei Barbari

Archeologia Viva n. 44 – marzo/aprile 1994
pp. 50-62

di Autori Vari

All’alba del Medioevo quando le grandi migrazioni solcavano l’Europa un popolo germanico fu protagonista di una splendida stagione d’arte e di un sogno impossibile che proprio in Italia finì tragicamente
Le tappe di questa epopea scandite da luminosi eroi e da foschi traditori gettarono le basi della futura storia degli stati europei occidentali

Le origini dei Goti sono avvolte nella leggenda. E gli stessi scrittori antichi non sapevano rispondere all’interrogativo. Si indicava vagamente nella Skandza, cioè la Scandinavia, la loro terra d’origine e si favoleggiava di un loro emigrazione sul continente europeo che sarebbe avvenuta circa all’epoca della nascita di Cristo. Strabone (Geographia, VII, 1-3) li trova sul continente dove afferma che sarebbero vissuti da molto tempo, Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, IV, 14, 99), Tacito (Germania, 44, 1) e Tolomeo (Geographia, II, 5, 8, 11 e 16) concordano a dare ai Goti un’immagine generica, data la loro scarsa importanza nell’ambito di interesse romani.

Erano infatti di stirpe germanica orientale e vivevano nell’Europa centrale, avendo a est gli Estoni (facenti parte dei popoli baltici), a sud i Vandali e i Lugi, a ovest lungo il Baltico i Rugi e i Lemovi. La zona della loro diffusione originaria è stata identificata in quella dell’ambito della cosiddetta Cultura di Wielbark in Polonia, nella regione di Pomerania, dove è stata riscontrata una certa continuità nelle necropoli, cosa che farebbe escludere un’immigrazione. […]