Le vie dell’Islam Popoli e civiltà

Archeologia Viva n. 44 – marzo/aprile 1994
pp. 32-43

di Giovanni Curatola

La secolare parabola artistica di una grande cultura rivive attraverso l’avvincente mostra in corso a Venezia
È l’occasione per riscoprire nel nostro paese le presenze della tradizione islamica e per conoscere meglio una civiltà straordinaria

La religione islamica è la più recente fra le grandi fedi monoteiste attribuite a rivelazione. Islàm vuol dire «sottomissione» al volere di Dio. Il Corano, il testo sacro dei musulmani, increato ed eterno, viene rivelato al profeta Maometto nelle sue sure e nei suoi versetti «dettati» da Dio per tramite dell’arcangelo Gabriele. Quella di Maometto è una figura di eccezionale interesse. Nato nel 590 d.C. circa, Maometto è un arabo originario di Mecca (il più grande santuario pagano arabico, ma anche mercato e quindi luogo privilegiato di scambio), membro della tribù dei Coreisciti, orfano in tenera età, e poi «agente di commercio» per conto di una benestante vedova, Khadija, poi sua moglie e sostenitrice convinta della sua azione.

I primi quarant’anni della sua esistenza («l’intera vita di un uomo» come risulta da uno dei pochi passi autobiografici del Corano, X, 16), Maometto li trascorre dedicandosi ai commerci e viaggiando. Probabilmente già in questa fase viene a contatto con ambienti ebraici e cristiani e approfondisce conoscenze sulle fedi monoteistiche che risultano notevolissime, anche in assoluto. Date fondamentali della vita di Maometto sono il 622, ovvero l’Egira («spostamento») da Mecca a Yathrib, poi ribattezzata Medina (la «città» per eccellenza), e il 632, anno della morte. È a partire dall’Egira (622 d.C.) che ha inizio l’era musulmana. […]