Il sabato di San Barnaba Medioevo in Toscana

Archeologia Viva n. 9 – gennaio/febbraio 1990
pp. 44-51

di Ugo Barlozzetti, Beatrice Baroncelli, Franco cardini, Gianni Doni, Luca Giannelli, Marco Giuliani e Riccardo Semplici

L’11 giugno 1289 i Guelfi di Firenze e i Ghibellini di Arezzo si scontrarono a Campaldino presso Poppi

La sanguinosa battaglia non risolse nulla ma rimase nella memoria collettiva

Il cronista e priore di Firenze Dino Compagni chiamò “la terza guerra de’ Fiorentini in Toscana” quella guerra combattuta dai fiorentini e i loro alleati Guelfi contro i Ghibellini Aretini e Pisani che, nell’anno 1289, durava ormai da tre anni.

Firenze era retta da un regime politico guelfo ed era dominata dalle sue più ricche famiglie, sia di antica che di recente origine; era una città ricca e popolosa che stava espandendosi per mezza Toscana, cercando di conquistare con la forza chi le si opponeva armato.

L’espansione di Firenze trovava ostacolo nella resistenza che i feudatari grandi e piccoli di Toscana opponevano alla forza del Comune, ma in quegli anni Firenze stava fondando la sua fortuna che l’avrebbe vista spaziare oltre la Toscana grazie al lavoro di mercanti e banchieri che accumulavano fortune, degli artisti che andavano fabbricando i suoi monumenti e dei poeti che iniziavano allora a scrivere in quella che diventerà la lingua italiana.

Arezzo era una delle città toscane rimaste ai Ghibellini, dove il Vescovo Guglielmino degli Ubertini, di antica famiglia feudale, conservava il predominio e aveva raccolto sotto le sue bandiere tutte le forze ghibelline che si opponevano all’espansione di Firenze o ne fossero per varie ragioni nemiche.

Anche Pisa, rivale di Firenze, si era alleata ad Arezzo e aveva nominato quale suo comandante il vecchio condottiero ghibellino Guido da Montefeltro. […]