La casa di Roselle Vita quotidiana degli Etruschi

Archeologia Viva n. 9 – gennaio/febbraio 1990
pp. 24-31

di Luigi Donati

Lo scavo di un’abitazione nell’antica città della Maremma sta fornendo sorprendenti novità sulla struttura degli edifici domestici del periodo arcaico

Lo scavo sta rivelando che il sistema dell’impluvium con cui venivano raccolte le acque piovane comune nelle case di età romana era già noto da vari secoli ai costruttori etruschi

Chi si accinge a visitare Rosele, giunto con la strada asfaltata ai margini del parco archeologico, se si sofferma a scrutare fra i lecci secolari al di là della rete di recinzione, non può non rimanere colpito dalla mole delle mura etrusche, che una sapiente ed opportuna opera di restauro condotta dalla Soprintendenza Archeologica per la Toscana ha liberato per lunghi tratti dalla folta macchia e consolidato nelle parti più esposte alla spinta della collina, mostrandole in tutta la loro imponenza.

Dopo aver percorso a piedi un ripido e angusto strabello sterrato, l’occhio del visitatore sarà però inesorabilmente attratto dalle numerose testimonianze romane che le annuali campagne di scavo vano allargando a macchia d’olio, mentre soltanto pochi resti, limitati essenzialmente a un paio di edifici – la casa con recinto e quella a due vani – gli ricorderanno di trovarsi in una città fondata dagli Etruschi.

Eppure la colonia romana di Rosele fu ben poca cosa rispetto alla sua antenata etrusca, che rivaleggiò in potenza su Vetulonia, la metropoli affacciata sull’altra sponda del lago Prile, oggi cancellato dalla piana di Grosseto.

La spiegazione di questo stato di cose sta nel fatto che gli scavi archeologici, iniziati una trentina di anni fa, si sono finora concentrati essenzialmente nella zona valliva compresa fra la collina meridionale e quella settentrionale, dominata dalla massiccia mole dell’anfiteatro; questa zona infatti mostrava vistosi resti monumentali giacché, con l’edificazione del foro, costituì il cuore della città romana, responsabile tra l’altro delle poderose opere di terrazzamento che ne hanno radicalmente cambiato l’aspetto originario, sommergendo sotto spessi strati di riempimento e complesse strutture le vestigia più antiche. […]