La palafitta di La Quercia Dentro lo scavo

Archeologia Viva n. 12 – luglio/agosto 1990
pp. 66-71

di Alessandra Aspes, Antonio Rosso e Lorenzo Sorbini

Presso Lazise sulla sponda orientale del Garda si scava da anni alla scoperta di un insediamento palafitticolo dell’età del Bronzo

Per chi opera nel campo dell’archeologia subacquea, La Quercia è una località nota, perché da anni sono in corso regolari campagne di ricerche.

Il cantiere di scavo è situato in una palafitta dell’età del Bronzo che, solo alcuni anni fa, era sconosciuta ed è stata scoperta nel 1983 da quell’Egidio Isotta che i subacquei ben conoscono, perché costruttore di una rinomata linea di attrezzature fotografiche subacquee.

L’area palafitticola è situata proprio davanti al campeggio “La Quercia”, circa un chilometro da Lazise, nella parte meridionale del Lago di Garda, non lontana da altri siti più noti come Bor di Pacengo.

L’area della palafitta è molto più estesa di quanto non appaia ad una sommaria perlustrazione subacquea. I pali, infatti, continuano sotto i depositi sedimentari della riva e sotto una piccola conoide che si protende nel lago, interessando un’area valutata di circa 500 metri per 150.

L’ambiente di lavoro che si presenta a chi si immerge per la prima volta è quello di un fondale composto da ciottoli più o meno arrotondati, alcuni dei quali di notevoli dimensioni, con zone formate da sedimenti più fini, coperti spesso da un velo di alghe verdi.

Appena l’occhio si abitua alla morfologia del fondo, i pali, pur affiorando di pochi centimetri, si evidenziano senza soluzione di continuità. […]