Latte e miele. Fuoco e spada Traversando Israele

Archeologia Viva n. 13 – settembre/ottobre 1990
pp. 46-59

di Judith Lange

Taccuino di viaggio in una terra dove alla biblica promessa di pace e abbondanza ha risposto un destino segnato da tragici contrasti

Qui sorsero e caddero città millenarie e passarono tutti i popoli dell’antichità

Vide il profeta Zaccaria «… Un uomo con una corda per misurare Gerusalemme, per decidere quanto lunga e quanto larga costruire la città…»; ma un angelo gli venne incontro e disse: «… Gerusalemme sarà abitata senza le mura a causa dell’abbondanza di uomini e bestie che vi affluiranno».

La visione del profeta (Zaccaria Cap. 2) viene rafforzata dalle parole di Dio stesso, che promette di erigere uno spirituale «muro di fuoco» intorno alla città.

Nella storia di Gerusalemme molte sono state invece le mura edificate nei secoli: mura di pietra – distrutte, crollate e ricostruite – mura invisibili, barriere tangibili, mura sepolte. La capitale delle religioni monoteistiche – ebraica, cristiana, musulmana e drusa – è contesa e divisa, ma anche unita, nella venerazione della sacralità di una «celeste Gerusalemme».

Eppure, la città «tre volte vanta» vive le sue contraddizioni e conflittualità con un dinamismo ed una sensualità senza paragoni; rumorosa, odorosa, colorata, invasa dai canti dei muezzim, dal mormorio delle preghiere, dal suono delle campane, da grida di mercato, da musica, sirene e improvvisi silenzi. […]