Valcamonica: il libro sulla roccia Arte rupestre

Archeologia Viva n. 13 – settembre/ottobre 1990
pp. 34-45

di Umberto Sansoni

A Sellero in Valcamonica un poderoso complesso di incisioni rupestri ci porta nel cuore della civiltà camuna

Una serie emozionante di immagini sulla vita e il pensiero degli antichi abitanti delle Alpi

L’arte rupestre è un magnifico libro di immagini, scritto sulla roccia da chi viveva ciò che narrava; un libro che ci informa sugli uomini e gli dei nella preistoria, di cui le tracce di cultura materiale dicono poco o nulla.

L’arte rupestre, grazie agli studi avviati ormai in tutte le principali aree del globo, è così divenuta un punto di riferimento imprescindibile per avvicinarsi alle culture del remoto passato.

Essa invero non apre ancora il velo di mistero che avvolge le età più antiche, ma offre spiragli per comprendere in modo sempre meno vago aspetti che sino a poco tempo fa si davano per insondabili.

In questo quadro, le ricerche del centro Camuno di Studi Preistorici, in Valcamonica ed all’estero, stanno dando frutti apprezzabili, soprattutto con lo studio sistematico di tratti di territorio morfologicamente ben definiti.

Un esempio è offerto dagli studi sull’area di Sellero, un paese di impianto medievale incastonato fra le pendici montuose del versante destro della media Valcamonica.

Negli ultimi cinque anni l’area è stata integralmente esplorata, e ciò ha portato al rinvenimento di un complesso poderoso d’arte rupestre: 118 superfici istoriate.

L’entità delle scoperte è notevole anche considerando che circa i due terzi delle superfici sono a coppelle, canaletti e croci; un computo preliminare dà oltre 3.000 raffigurazione, a coprire un lasso di tempo di sei, forse sette, millenni da oggi, dal Neolitico agli inizi del nostro secolo.

È una sorta di epopea in immagini di una comunità alpina; una storia che ben si integra con decine di altre, parallele e analoghe, che pian piano stanno emergendo nelle tante località rupestri della valle.

Tra di esse c’è una forte vicinanza di tempi e di tipi, ma non un’identità; ogni area ha i suoi caratteri distintivi, le sue peculiarità, le sue fasi di fioritura, le sue insistenze su certe figure e la presenza di soggetti di tipo unico, senza confronti.

È un pacchetto inconfondibile di elementi, che attesta varianti locali su una più ampia e unitaria tradizione artistico-religiosa e che indica probabilmente anche culti differenziati nell’ambito della stessa sequenza di fasi culturali. […]