Prima di Firenze La Preistoria nella Valle dell'Arno

Archeologia Viva n. 13 – settembre/ottobre 1990
pp. 16-27

di Fabio Martini e Lucia Sarti

Sorprendenti risultati stanno dando le ricerche nel Valdarno fiorentino dove si verificò un ampio popolamento fin dal Paleolitico inferiore

La particolare vitalità della piana di Sesto che nel III millennio a.C. si apriva a contatti con altre aree peninsulari ed europee

Il territorio del Valdarno compreso tra Firenze e il confine provinciale con Pisa ha conosciuto in epoca preistorica un intenso popolamento umano.

Oggi si può ancora ricostruire la più antica storia di questo territorio sulla base delle evidenze e dei manufatti lasciati nei luoghi di sosta: insediamenti più o meno prolungati o pressoché stabili, bivacchi isolati, frequentazioni sporadiche nelle aree di caccia, villaggi ampi e organizzati per la preistoria più recente.

Geologi e paleontologi hanno ricostruito per grandi linee la paleografia del territorio anteriormente alla comparsa dell’uomo.

Circa 3 milioni di anni or sono, nel Pliocene medio, avvenne l’ultima espansione del mare nella Toscana interna; le acque lambivano le zone dove sorgono oggi Lamporecchio, Vinci, Capraia e l’area delle attuali colline a sud-ovest di Firenze.

Un corso d’acqua, breve ma impetuoso, sfociava presso Capraia e la pianura di Firenze-Prato-Pistoia non esisteva ancora: vi si estendevano le propaggini marginali della primitiva catena appenninica.

Tra le specie faunistiche che popolavano quest’area si ricordano pachidermi (Anancus arvernensis) e grandi mammiferi, tra cui anche il rinoceronte (Dicerorhinus etruscus).

Un milione di anni fa il territorio appariva ancora in fase di trasformazione; la dorsale del Monte Albano era il sollevamento, inoltre la piana fiorentina gradualmente sprofondava di alcune centinaia di metri.

Si originò così un ampio lago, che ha occupato fio ad alcune migliaia di anni fa il bacino tra Firenze e Pistoia. Nei sedimenti lacustri sono state rinvenute alcune delle specie faunistiche che popolavano le terre emerse; pachidermi (Archidiskodon meridionalis), grossi felini, cervidi, equidi.

Il terzo “flash” della nostra ricostruzione si ha nel Paleolitico inferiore, intorno a 120-150 mila anni or sono, quando l’Homo erectus già popolava questa terra.

A nord di Signa permaneva una depressione lacustre, alimentata da un fiume che prima non esisteva e che oggi chiamiamo Arno, proveniente dal Casentino e dal Valdarno Superiore. L’equilibrio del lago veniva mantenuto da un emissario che apertosi un varco nella cresta montuosa del Monte Albano presso il Macigno della Gonfolina si spingeva verso il mare raccogliendo altri corsi d’acqua.

Con l’uomo vivevano altre specie faunistiche che cacciava: pachidermi (Elephas primigenius), rinoceronti, bisonti, equidi
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