Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 13 – settembre/ottobre 1990

di Piero Pruneti

Panem et circenses! Sì, pur avendo seguito con entusiasmo i recenti campionati di calcio, non è definibile altrimenti il comportamento del governo nazionale in tutta la vicenda: procurarsi i favori delle “masse” facendole divertire, anziché cercando di risolvere i problemi reali.

Diciamo che, almeno dall’inizio di questa prima Repubblica non si era visto un simile sperpero di denaro pubblico accompagnato tanto popolare senso di gratitudine. Megastadi, superstrade, stazioni nuove di zecca, monumenti polifunzionali – che roba a Firenze la miliardaria “pensilina attrezzata” cresciuta all’improvviso in Piazza Stazione! – giardini rinfrescati… Una vera cuccagna!

Senza contare quella buona squadra azzurra che nel bene e nel male ci ha distratto dal tran-tran quotidiano: non poteva capitare a Gorbaciov che ne aveva più bisogno di Andreotti? I nostri politici sapevano di questa riconoscente gioia dei sudditi e in ranghi compatti si sono mostrati sulle tribune d’onore: «Siamo qui, è merito nostro questo spettacolo, non dimenticatevene».

Ma la questione è un’altra e riguarda il come e quanto si è speso, il rapporto costo-ricavo. Tanti soldi – il conto finale si prospetta da capogiro anche per la quinta potenza economica del mondo – venuti fuori come dl cilindro di un mago, per darci cosa? Permettete che diecimila miliardi siano troppi per uno spettacolo!

Intanto a Rovigo hanno bevuto l’acqua di fogna per tutta l’estate, in Sicilia hanno bevuto a turno, mentre la Lucania si sta desertificando. Solo per accennare ai problemi che abbiamo con uno degli elementi aristotelici. Storie e metodi vecchi che ognuno, se vuole, sa riconoscere.

Per quanto ci riguarda torneranno a dirci che i soldi per la ricerca e la tutela dei beni archeologici ce ne sono pochi a causa di altre “priorità” (salute, trasporti, istruzione, debito pubblico…), che l’Italia ha situazioni da terzo mondo. Forse ci diranno anche che abbiamo speso troppo per i Mondiali e che non possiamo riavere indietro i soldi del biglietto dopo esserci divertiti.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”