La città dell’ammiraglio Archeologia oltreoceano

Archeologia Viva n. 14 – novembre/dicembre 1990
pp. 54-63

di Cristian Martinez e Daniela Zanin

Alle soglie dei festeggiamenti del quinto centenario della “scoperta dell’America” è stato precisato il suo autentico di La Isabela la prima città europea del Nuovo Mondo fondata da Cristoforo Colombo

Vaste aree di terreno sono racchiuse e perimetrate da resti murari e piccoli cocci affiorano dal terriccio rosso. La ceramica spagnola e quella indigena hanno infatti lo stesso colore della terra.

Sulla sabbia, vicino al mare, la brezza scopre bianche conchiglie e frammenti di corallo fossile mentre a ovest – guardando la costa – il diverso cromatismo dell’acqua fa intuire il fondersi di più correnti: è il fiume Bajabonico che nella sua parte terminale si unisce all’Oceano Atlantico.

Cristoforo Colombo aveva ragione: La Isabela – la prima città da lui fondata nel Nuovo Mondo – dopo quasi cinque secoli dalla nascita conserva intatto il suo fascino e ridiventa protagonista della storia e dell’archeologia.

Proprio in questa zona, sulla costa settentrionale dell’attuale Repubblica Domenicana, il 2 gennaio 1494 sbarcarono 17 bastimenti spagnoli  con 1200 uomini, decine di cavalli, animali domestici, vettovaglie, sementi e tutto ciò che serviva per la fondazione di una nuova città.

Si è sempre pensato che le rovine di La Isabela fossero quelle ancora visibili sul poggio roccioso chiamato Solar de Las Americas (Giardino delle Americhe) prospiciente l’attuale El Castillo, un villaggio ora abitato da circa 500 pescatori.

Ma un nuovo importante ritrovamento, al di là del fiume Bajabonico, ha messo in dubbio questa certezza: gli scavi in corso rivelano tracce di insediamenti umani. Fino a dove si estendeva dunque La Isabela? Quel era la sua reale ubicazione? […]