Amedeo Maiuri e Pompei: difesa di un soprintendente Personaggi

Archeologia Viva n. 174 – novembre/dicembre 2015
pp. 68-71

di Umberto Pappalardo; scheda di Pio Manzo

Nella sua eccezionale carriera di archeologo questo grande studioso dell’antichità ricoprì diversi incarichi ma quello per cui viene ricordato è la direzione per ben trentasette anni degli scavi di Pompei

Fuun coinvolgimento totale e benemerito  da cui alla fine trasse solo l’umiliazione di un processo

L’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli nel 2001 ha acquisito, dalla figlia Bianca, la biblioteca di Amedeo Maiuri, che ora si trova presso il Centro Internazionale Studi Pompeiani, nel Municipio di Pompei.

Essa comprende tutta la produzione editoriale, carteggi, foto, cimeli, medaglie, onorificenze di Maiuri, perfino la sua livrea azzurra dell’Accademia d’Italia, la stessa che indossava Gugliemo Marconi, che ne fu il presidente. Maiuri nacque a Veroli, presso Fregelle (Comune di Arce – Fr), il 7 gennaio del 1886 e morì a Napoli, all’età di 77 anni, il 7 aprile del 1963.

Dal 1913 al 1924 fu responsabile della Missione archeologica italiana nell’Egeo. Rientrato in Italia, assunse la carica di direttore del Museo archeologico nazionale di Napoli e degli Scavi di Ercolano e Pompei. Produsse oltre trecento pubblicazioni sulle sue attività nell’Egeo, in Italia meridionale e soprattutto nell’area campana.

I suoi interessi andavano dalla preistoria al medioevo, dalle antichità greche e romane fino a quelle italiche e italiote. Eppure la prima vocazione non era stata l’archeologia: nel 1908 si era laureato in Filologia bizantina presso l’Università di Roma.

Ma fu proprio per questa formazione letteraria che Federico Halbherr, allora direttore della Scuola archeologica italiana di Atene, lo volle a Creta, dove Maiuri curò l’edizione delle epigrafi greche. Dopo due anni, avendo l’Italia occupato il Dodecaneso, divenne responsabile della Missione archeologica italiana a Rodi: Maiuri vi diresse il servizio archeologico per dieci anni, dal 1914 al 1924, studiando la storia dell’isola dalla frequentazione micenea  fino all’occupazione crociata. Restaurato l’antico Ospedale dell’Ordine dei Cavalieri, lo allestì come museo archeologico. […]