L’Etiopia e le tribù dell’Omo… Per quanto ancora? Futuro del passato

etiopia

Archeologia Viva n. 174 – novembre/dicembre 201
pp. 64-67

di Lucio Rosa

Multinazionali contro uomini che si dipingono la pelle: lontano – lungo il fiume – la vita e l’anima dei popoli che da sempre abitano la valle dell’Omo si stanno disfacendo per il venir meno dell’ambiente che ne assicurava il ritmo quotidiano

È un’Africa profonda, quella della bassa valle dell’Omo. Qui esistono ancora dei luoghi che conservano, in una dimensione senza tempo, un incredibile mosaico di razze ed etnie, vive tracce di antiche tradizioni, una commistione tra le radici dell’uomo e la natura.

Per avvicinarsi a questo mondo, cercare di comprendere l’anima originaria delle tribù che ci vivono, dobbiamo abbandonare le nostre certezze e ogni pregiudizio occidentale. Allora potremo cogliere la ricchezza di un mondo da noi così distante e conoscere l’Africa autentica, l’anima originaria di genti “lontane”.

Nel nostro immaginario spesso ci avviciniamo a questi popoli pensando fondamentalmente che siano dei primitivi, “selvaggi” – come si diceva una volta e come ora non si dice più per pudore verso noi stessi – a cui dovremmo insegnare come si vivere sul pianeta…

Nel contesto del XXI secolo, dove il nostro apparato economico sta distruggendo interi ecosistemi a un ritmo mai visto, da queste popolazioni di pastori nomadi come i Karo, i Mursi, gli Hamer, i Dassanach, che ancora vivono un’esistenza non ancora del tutto contaminata dall’uomo occidentale, avremmo molto da imparare, soprattutto dalla loro profonda umanità. […]