Mito e natura. Dai Greci a Pompei Mostra a Milano

mito e archeologia

Archeologia Viva n. 174 – novembre/dicembre 2015
pp. 32-38

a cura di Angela Pontrandolfo e Gemma Sena Chiesa

Furono circa sette secoli di elaborazioni in cui l’arte figurativa strettamente collegata – come lo sarà sempre – al modo di pensare e sentire delle singole società e dei vari momenti storici rappresentò il mondo che ci circonda

documenti essenziali giunti fino a noi sono le superfici dipinte dei vasi e gli affreschi pompeiani

La rappresentazione dell’ambiente che ci circonda è un tema ben noto alla riflessione filosofica greca e al sapere naturalistico ellenistico, dove appare subito evidente quanto la rappresentazione della natura sia connessa con il racconto mitico e con un contenuto simbolico in cui è centrale il rapporto uomo-natura.

Se gli elementi naturali esistono sempre solo come sfondo delle azioni e delle storie di uomini e dei e sempre, senza esitazioni, sono subordinati all’uomo, lo sguardo con cui li si osserva cambia completamente nel corso della storia che dalla Grecia arcaica porterà alla Roma imperiale.

In età arcaica (VII-VI sec. a.C.) nel mondo delle immagini dominano le realtà più essenziali: il mare, le rocce, gli antri, gli alberi. Parallelamente gli dei e le storie del mito s’identificano con le forze della natura. Un insieme di valori domina tutta la successiva età classica (V-IV sec. a.C.).

Esso si sgretola all’arrivo della strepitosa forza innovatrice della cultura ellenistica (a partire dalla fine del IV sec. a.C.) scopritrice, da una parte, di una natura “decorativa” e, dall’altra, della dimensione del paesaggio. Sono due aspetti che si svilupperanno in età romana, elaborando nuovi modelli artistici, che a loro volta, attraverso la rinascita giottesca e l’invenzione geniale di Leonardo, giungeranno fino a noi.

Dal momento che i capolavori dei grandi maestri delle scuole pittoriche greche, che conosciamo dalle fonti, sono irrimediabilmente perduti, sono soprattutto i vasi dipinti greci e magnogreci – questa splendida testimonianza dell’arte antica salvatasi perché deposta nelle tombe – ad accompagnarci all’inizio del cammino fra le immagini.

Successivamente potremo rivivere la cultura figurativa ellenistico-romana specialmente attraverso gli affreschi, in particolare quelli che ornavano le case di Pompei, anch’essi occasionalmente giunti fino a noi perché sepolti dall’eruzione e così sottratti alla distruzione del tempo. […]