Brixia. Immagini dal passato Vivere l'archeologia

brescia

Archeologia Viva n. 174 – novembre/dicembre 2015
pp. 10-19

a cura di Francesca Morandini

A Brescia sistemi e strumenti multimediali d’avanguardia consentono di ripercorrere anche “fisicamente” la storia della città

Dalla prima occupazione dei Galli Cenomani fino all’età longobarda soffermandosi in particolare sulla splendida fase romana prima repubblicana e poi imperiale

In età romana Brixia era una delle città più importanti dell’Italia settentrionale, situata lungo la cosiddetta via Gallica, allo sbocco di vallate alpine di antico insediamento (val Camonica e val Trompia), tra il lago d’Iseo e il Garda, immediatamente a nord di una fertile ed estesa area di pianura, valorizzata a partire dall’età augustea con imponenti lavori di organizzazione agraria (centuriazioni).

Nella grande area archeologica situata al centro della Brescia attuale sono ancora visibili gli edifici più antichi e significativi della città romana: il santuario di età repubblicana (I sec. a.C.), il Capitolium (73 d.C.), il teatro (I-III sec. d.C.), il tratto del lastricato del decumano massimo (la strada principale est-ovest) su cui insiste oggi via dei Musei. L’area si apre inoltre sull’odierna piazza del Foro, che conserva vestigia della piazza di età romana (I sec. d.C.).

Resti archeologici (del foro e di un impianto termale) sono inoltre visitabili al di sotto del seicentesco palazzo Martinengo, mentre in piazzetta Labus si ergono ancora i resti della basilica di età imperiale.

Oltre a questi edifici di età romana, fanno parte dell’area anche palazzi nobili di età medievale, rinascimentale e moderna, che s’innalzano direttamente dalle rovine antiche (palazzo Maggi Gambara e casa Pallaveri, entrambi di proprietà comunale).

In questa zona ben circoscritta della città si legge quindi una stratigrafia ininterrotta di testimonianze che si estendono dal II sec. a.C. sino all’Ottocento. Nel 1830, a seguito di scavi intrapresi in quest’area e resi possibili grazie a una sottoscrizione pubblica, nel Capitolium fu posta la sede del Museo Patrio, primo museo cittadino a inaugurare la vocazione museale di quest’area. […]