Incontro con Marisa Ranieri Panetta La voce della storia

voce della storia

Archeologia Viva n. 181 – gennaio/febbraio 2017
pp. 70-73

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«Messalina come altre donne della sua casata imperiale ha risentito di una storiografia ostile»
«Non è straordinario? Nelle università si continua a studiare il diritto romano»
«Gli abitanti di Roma si muovevano in una città a colori»
«Sarebbe l’ora di finirla con lo stereotipo di Nerone che suona la cetra mentre l’Urbe brucia»

Lo racconta sempre: venni a Roma da bambina e fu amore a prima vista.
Quello che è venuto dopo – studi e attività professionale di giornalista e scrittrice – è stata una conseguenza.

Oggi Marisa Ranieri Panetta si colloca fra gli esperti di storia romana più brillanti e aperti alla divulgazione. Accanto a saggi e romanzi ambientati nell’antichità, instancabile è la sua partecipazione a convegni e mostre.

In particolare ci piace ricordare la travolgente esperienza del “Capitello d’oro”, il Festival internazionale del cinema archeologico organizzato per quattro anni a Roma, presso l’Auditorium – Parco della Musica, in collaborazione con Archeologia Viva e Rassegna di Rovereto, dove seppe coinvolgere grandi personalità dell’archeologia e dello spettacolo come Giovanni Pugliese Carratelli, Giorgio Albertazzi e Sergio Zavoli.

Ricordiamo alcune pubblicazioni, tutte di grande successo editoriale: Effetto polis (Tip. Dell’Orso 1989), Nerone. Il principe rosso (Mondadori 1999), Pompei: storia, vita e arte della città sepolta (White Star 2004, oggi Giunti Editore), Vesuvius (Salani 2013), Le donne di Augusto (Electa 2014), Messalina e la Roma imperiale dei suoi tempi (Salani 2016). […]