Archeologia Viva n. 182 – marzo/aprile 2017
p. 69
di Cristiana Barandoni
I musei e le collezioni archeologiche traggono i massimi vantaggi dal digitale soprattutto se impiegato nella produzione di contenuti destinati ai diversi tipi di pubblico
Realtà aumentata e virtuale stanno contribuendo notevolmente alla trasformazione dei musei grazie all’impiego di strumenti digitali che sostengono inclusione e accessibilità, ricerca, conservazione, restauro, educazione, intrattenimento e, perché no, stimolano il turismo.
Il loro punto di forza risiede nella capacità di garantire un approccio al patrimonio culturale potenzialmente infinito: pensiamo ad esempio alla possibilità di entrare in siti fisicamente inaccessibili poiché in territori dilaniati dai conflitti; oppure troppo lontani o costosi da raggiungere. Pensiamo a oggetti tanto fragili da non poter essere esposti, o non più esistenti poiché andati distrutti.
I musei archeologici, tra le istituzioni culturali, traggono i maggiori benefici dal digitale, soprattutto se impiegato nella produzione di contenuti destinati ai diversi pubblici.
Questa è una delle strade sulle quali si sta avviando un percorso di conoscenza in uno dei musei più importanti del mondo: le Gallerie degli Uffizi.
Grazie a un accordo quinquennale con l’Indiana University, le Gallerie renderanno accessibile virtualmente l’intera collezione archeologica operando con “IU-Uffizi Project”. […]