I Lengola e le stelle Culture africane

lengola e le stelle

Archeologia Viva n. 182 – marzo/aprile 2017
pp. 34-39

di Gian Luigi Nicola, Donatella Avanzo e Alessandro Roccati

La produzione artistica e le decorazioni di questo gruppo etnico africano sembrano inserirsi in un’antica tradizione di rapporto fra l’uomo e l’universo di cui la più suggestiva testimonianza è data dal culto egiziano della dea Nut

La popolazione Lengola vive raggruppata lungo il corso del Lualaba, nella parte nord-orientale della Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire).

È un piccolo gruppo – circa diecimila persone alla fine del XX secolo – la cui stabilità sociale è garantita da una sorta di struttura organizzata in società segrete, la più importante delle quali è la Bukota, che ha dato origine a una particolare estetica rituale nella scultura, di cui sono una straordinaria testimonianza le grandi statue smontabili Ubanga Nyama.

Non manca tuttavia una statuaria monossile (scolpita in un unico pezzo di legno – ndr) di grande fascino e fantasia nella varietà delle forme, spesso surreali. Vi è poi una produzione di maschere ricollegabili a quelle delle popolazioni vicine, quali i Kumu, Mbole, Metoko, Lega, Boa, Shi, Mbuti…

Le grandi figure di culto Lengola, note appunto come Ubanga Nyama, venivano erette al centro del villaggio dopo la morte di un capo: intorno a queste si svolgevano i riti di preghiera degli uomini. Si pensa che le Ubanga Nyama rappresentino Suway, l’antenato fondatore dei Lengola, ma non mancano le figure femminili.

Il ruolo di queste rappresentazioni era anche quello di garantire la stabilità sociale o di rappresentare gli spiriti durante le cerimonie di circoncisione dei ragazzi. Le figure possono essere smontate al fine dello stoccaggio dopo l’uso oppure per consentirne il trasporto, essendo molto grandi e utilizzate solo di rado.

Molti studiosi hanno cercato di capire l’esatta funzione delle Ubanga Nyama, senza giungere a conclusioni condivise. Lo stesso Daniel P. Biebuyck, grande studioso belga delle culture della Repubblica Democratica del Congo nord-orientale, afferma che la loro funzione rimane un mistero.

Fino ad oggi non sono emerse spiegazioni soddisfacenti neppure per le coppie di statue raffiguranti maschio e femmina, con ogni probabilità immagini di antenati, che comunque risultano ambivalenti, potendo cambiare sesso a seconda che si posizioni o meno, in un apposito foro, l’organo maschile. […]