Incontro con Viviano Domenici La voce della storia

Incontro con Viviano Domenici

Archeologia Viva n. 177 – maggio/giugno 2016
pp. 76-78

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«Un palazzo squarciato dalle bombe mi fece scoprire il valore della memoria»

«Insieme a Margherita Hack per difendere le ragioni della scienza»

«Noi “bianchi” e l’umanità umiliata»

«L’iconoclastia è una barbarie che ha una sua costante nella storia»

Per quarantacinque anni al Corriere della Sera e per oltre due decenni capo redattore delle pagine “Scienza”.
Una vita dedicata a tradurre in informazione chiara e corretta, “democratica”, i dati forniti dalla ricerca scientifica, in tutti i settori, ma con un occhio di riguardo per antropologia, archeologia, paleontologia e storia antica.

Dunque in piena sintonia con i criteri deontologici che stanno alla base anche della nostra rivista. Ha sempre lavorato a Milano – a parte tutto il tempo (davvero tanto) che ha trascorso come inviato in ogni parte del mondo – ma il suo modo di porsi è sempre rimasto lo stesso, quello di un livornese senza peli sulla lingua: sincerità di rapporto e pochi complimenti, soprattutto con chi manda il cervello in soffitta quando si tratta di affrontare questioni scientifiche, in questo avendo avuto un’alleata formidabile, la compianta Margherita Hack.

Nei suoi reportage, che raccontano lo stupore della scoperta, la curiosità per le civiltà degli “altri”, la meraviglia per le opere dell’uomo, si incontrano i Boscimani del deserto del Kalahari, le pitture preistoriche dell’Australia, i popoli della Polinesia, le tribù Yanomami dell’Amazzonia, l’arte rupestre del Sahara, i giganti di pietra dell’Isola di Pasqua, gli sventurati popoli della Terra del Fuoco, i dinosauri pietrificati del deserto del Gobi, i pigmei dell’Irian Jaya, i resti dimenticati delle civiltà precolombiane del Nuovo Mondo. […]