Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 184 – luglio/agosto 2017

di Piero Pruneti

Spartaco – che nel nostro immaginario mantiene il volto di Kirk Douglas, interprete indimenticabile del personaggio e al tempo stesso militante di un’idea di giustizia che, negli anni Sessanta del secolo scorso, non era certo più minacciata di oggi – lega il nome alla rivolta servile più pericolosa di tutta la storia di Roma e ora a una mostra al Museo dell’Ara Pacis dove, meritevolmente, si cerca di non confinare il passato nella memoria, ma di leggerlo per capire qualcosa del mondo in cui viviamo. L’articolo di Luciano Canfora offre molti spunti in tal senso. Soprattutto un messaggio: la storia, profondamente ancorata nella natura umana, si ripete, ma in forme sempre diverse, che spesso non sappiamo riconoscere. Succede ad esempio con la Shoah, che “celebriamo” ogni anno (fra l’altro trascurando, fra i tanti, un altro sterminio non da poco, quello degli Armeni), senza poi riconoscere gli “olocausti” che, appunto sotto altre forme, si consumano sotto i nostri occhi. Parlavamo di Spartaco e dell’indignazione che in noi genera il racconto del sistema schiavistico romano. Ma la schiavitù esiste tutt’oggi ed è fra noi, mimetizzata in quanto aggiornata ai tempi nostri.

Si va dalle forme “classiche” della proprietà di fatto sugli esseri umani allo sfruttamento del lavoro in mille gradazioni diverse, in piena sintonia con un sistema economico dove i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, concentrati nelle periferie dimenticate del mondo, vere polveriere fuori controllo. Cosa facevano gli insorti che seguirono Spartaco? Quello che fanno coloro che subiscono violenza, accumulano odio sociale e non hanno nulla da perdere: incendiavano le proprietà, uccidevano i padroni, minacciavano la quotidianità di chi aveva la pancia piena. Finirono molto male, crocifissi a migliaia lungo la via Appia. Ma anche Roma pagò un prezzo altissimo per ristabilire il “suo” ordine. Una lezione dovremmo impararla dalla lettura di Spartaco: l’ingiustizia è il cancro della storia e crea sempre dei mostri.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”