Sella del Valoria: alla scoperta della Cisa romana Appennino settentrionale

Cisa Romana Archeologia 185

Archeologia Viva n. 185 – settembre/ottobre 2017
pp. 40-49

di Angelo Ghiretti, Gianluca Bottazzi e Marco Bazzini; scheda di Marco Cavalieri

La ricorrenza dei 2200 anni di Parma viene celebrata presentando un’importante scoperta

Lungo la via romana che collegava la città della pianura padana a Luni sul mar Ligure è stato individuato il passo appenninico dove presso un sacello i viandanti lasciavano le proprie offerte alla divinità del valico

Da tempo si sosteneva che la via Francigena, la famosa arteria medievale che dalla città di Canterbury, nell’Inghilterra meridionale, scendeva a Roma, nel tratto parmense montano si fosse sovrapposta all’antico tracciato romano della strada che, valicando l’Appennino settentrionale, collegava le colonie di Parma nella pianura padana e di Luni sul mar Ligure.

Si trattava di una convinzione maturata osservando la geografia fisica, i cui criteri – percorso più breve e agevole – portavano a quella conclusione.

In particolare, il crinale tra le valli del Taro e del Baganza, nel versante parmense, costituisce una vera e propria via naturale per raggiungere lo spartiacque appenninico.

Si tratta di un territorio ricco di testimonianze medievali (pievi di Fornovo, Bardone, Berceto), ma con un solo ritrovamento d’età romana nei cinquanta chilometri in linea d’aria che separano i resti romani di Fornovo di Taro, in provincia di Parma, da quelli di Filattiera nella valle del Magra (Lunigiana), all’estremità settentrionale della provincia di Massa Carrara.

Al centro di questa terra inesplorata doveva trovarsi il valico romano, ma si dava per scontato che si trattasse dell’attuale passo della Cisa (a quota 1041 metri). Le recenti scoperte effettuate alla Sella del Valoria (1224 metri), un punto di valico due chilometri a est della Cisa, alla congiunzione delle valli dei fiumi Taro e Baganza (versante emiliano) e Magra (versante toscano), getta ora nuova luce sulla questione e lo fa correggendo l’ipotesi precedente senza comunque cancellarla del tutto. Vediamo come. […]