I Romani e le genti del Po Storia della Cisalpina

Brescia. I Romani e le genti del Po

Archeologia Viva n. 172 – luglio/agosto 2015
pp. 46-55

di Luigi Malnati, Valentina Manzelli, Francesca Morandini e Filli Rossi

La battaglia di Sentino che sancì il controllo di Roma su tutta la Penisola aprendo la strada alla sua penetrazione oltre la catena appenninica fu una tappa fondamentale nella conquista della valle del Po

Una vicenda lunga quasi tre secoli che ora è oggetto di una grande mostra a Brescia

La famosa battaglia di Sentino del 295 a.C., che sancì il controllo di Roma su tutta la Penisola, costituisce una tappa fondamentale nella conquista della valle del Po, ovvero della Gallia Cisalpina, come i Romani in età repubblicana chiamavano l’Italia settentrionale.

La vicenda, lunga quasi tre secoli, vide coinvolti i grandi protagonisti dell’epoca, da Gaio Flaminio a Marco Claudio Marcello, da Annibale a Scipione l’Africano, a Marco Emilio Lepido, a Caio Mario.

Le popolazioni della valle padana – con cui i Romani dovettero confrontarsi dal momento in cui, sottomessi i Galli Sénoni nel 282 a.C., si affacciarono a nord degli Appennini, fondando sulla costa adriatica prima la colonia romana di Sena Gallica (Senigallia) e poi, più a nord, quella latina di Ariminum (Rimini) – avevano una fisionomia ben più articolata e complessa di quanto la tradizionale impostazione degli studi abbia finora mostrato.

Non erano, infatti, popolazioni a livello semibarbaro: i Galli Boi, giunti nell’attuale pianura emiliana tra fine V e inizi del IV sec. a.C., dopo una fase iniziale in cui avevano mantenuto i costumi identitari dei padri, si erano agevolmente mescolati con le popolazioni preesistenti, Etruschi e Umbri; soprattutto le classi più agiate avevano ampiamente recepito la cultura etrusco-italica. A

nche il porto etrusco di Spina mantenne il proprio ruolo fino almeno agli ultimi decenni del III sec. a.C.: la popolazione rimase prevalentemente etrusca, con qualche comunità greca e veneta, mentre il controllo celtico si limitò probabilmente alla classe dirigente. […]