Archeologia Viva n. 171 – maggio/giugno 2015
pp. 18-27
di Michele Asolati, Mohamed Kenawi, Giorgia Marchiori e Cristina Mondin
Nel Delta occidentale del Nilo una missione archeologica italiana sta riportando in luce i resti di due città che con ogni probabilità costituirono gli insediamenti successivi della famosa e mai ritrovata Metelis
Le indagini nell’area del delta costituiscono una realtà recente rispetto alla tradizione dei grandi scavi in siti di età faraonica della valle del Nilo. Questa nuova frontiera dell’archeologia egiziana sta riportando alle cronache un territorio pressoché inesplorato, ma che a suo tempo rivestì un ruolo fondamentale nell’economia del Paese.
Nel Delta occidentale del Nilo, regione di Beheira, cinquanta chilometri da Alessandria d’Egitto e sette dall’attuale ramo di Rosetta, si trovano i siti di Kom al-Ahmer e Kom Wasit.
Si tratta di un settore del Delta poco noto sotto il profilo archeologico: solo dopo la bonifica tramite lo scavo di canali e la costruzione della diga di Aswan (1971) fu finalmente possibile risanare la zona e condurre prospezioni.
Uno dei pochi siti conosciuti è appunto quello di Kom al-Ahmer, visitato per la prima volta dall’italiano Achille Adriani, grande esperto di arte alessandrina, ma solo nel 1942 indagato sotto la direzione dell’ispettore egiziano Abd el-Mohsen el-Khashab.
I risultati di questa ormai lontana campagna portarono alla luce un grande complesso termale di epoca romana, le cui dimensioni sono di poco inferiori solo a quelle di Kom el-Dikka (uno dei siti più importanti di Alessandria, con l’edificio termale romano più grande dell’Egitto).
Le numerose monete raccolte permisero di inquadrare le fasi di frequentazione di Kom al-Ahmer almeno tra i primi decenni dell’età ellenistica (III sec. a.C.) e gli inizi della dominazione araba (VII-VIII sec.).
Quanto al vicino sito di Kom Wasit (appena 2 km a nord), vi venne effettuato un piccolo sondaggio esplorativo nel 1944 da un altro ispettore egiziano, Labib Habachi, che permise d’individuare un piccolo complesso termale di età ellenistica (III sec. a.C.), ma l’area fu completamente dimenticata. […]