La Montagna di Licata e lo Stagnone Pontillo Insieme per l'archeologia

La Montagna di Licata e lo Stagnone Pontillo

Archeologia Viva n. 170 – marzo/aprile 2015
pp. 76-78

di Pietro Meli

In Sicilia la collaborazione dell’Associazione Archeologica Licatese con la Soprintendenza dei Beni Culturali di Agrigento ha consentito di recuperare uno dei monumenti più significativi del territorio alla foce del Salso-Imera

Sulla costa meridionale della Sicilia ad est di Agrigento, alla foce del Salso-Imera, un tempo racchiusa tra i due rami in cui si divideva il fiume alla fine del suo corso, si erge isolata e parallela al mare la cosiddetta Montagna di Licata, un’altura di 171 metri (alcuni studiosi vi hanno localizzato il sito dello scomparso insediamento greco di Eknomos), che conserva la più ricca testimonianza della vicenda umana nel territorio.

La continuità di vita dal Neolitico ai nostri giorni è testimoniata da reperti ceramici e litici rinvenuti in località Pietre Cadute.

Il Bronzo antico è documentato anche dalle tombe a grotticella ancora visibili, mentre la presenza greca, dall’età arcaica a quella ellenistica, è ampiamente documentata col santuario e la necropoli (VI sec. a.C.) di Mollarella-Poliscia, in prossimità della scomparsa foce occidentale del Salso-Imera, e nella città e nelle necropoli di Finziade, ultima fondazione greca di Sicilia (282 a.C.) voluta dal tiranno agrigentino Finzia, che si trovava a monte dell’abitato attuale, riedificata subito dopo la conquista romana della Sicilia (241 a.C.) e oggetto dal 1992 di ampie campagne di scavo della Soprintendenza di Agrigento condotte, dal 2002, dall’Università di Messina. […]