Archeologia Viva n. 189 – maggio/giugno 2018
pp. 78-80
Intervista di Giulia e Piero Pruneti
«Presso i Romani il Mitraismo rappresentò il culto imperiale più sofisticato ed esclusivo»
«Contrariamente a quanto si è pensato Mitraismo e Cristianesimo ebbero genesi del tutto divers»
«Due documenti straordinari gettano luce sul Mitraismo: la IV Ecloga di Virgilio e il Gran Cammeo di Franci»
«L’uccisione del toro simboleggia la vittoria finale di Augusto»
Uno studioso silenzioso. Un archeologo tutto concentrato sul suo lavoro. Non si sente molto parlare di lui. E lui lavora, lavora… come un torrente carsico, che ogni tanto emerge, portando il suo contributo all’analisi della storia, alla conoscenza dell’uomo.
Attilio Mastrocinque è ordinario di Storia romana all’Università di Verona, coordina il dottorato internazionale (con Gent, in Belgio) in Arts and Archaeology e dirige una missione archeologica a Tarquinia nell’area adiacente il tempio di Mithra.
Il Mitraismo rappresenta infatti uno dei campi d’indagine che negli anni ha maggiormente approfondito, forse perché “scavare” in questo fenomeno religioso che tanto intrigò il mondo romano in età imperiale ha una valenza multipla: è uno scavare nel terreno dell’archeologia, ma anche nei segreti di questa religione misterica e, alla fine, nella parte più intima dell’essere uomo. […]