Archeologia Viva n. 189 – maggio/giugno 2018
p. 67
di Rosario Sapienza
La Convenzione di Nicosia è di fondamentale importanza per la prevenzione e la repressione del traffico illecito e della distruzione di beni culturali
ma l’hanno firmata pochi Stati e ratificata quasi nessuno
Un anno fa, il 19 maggio 2017, è stata aperta alla firma a Nicosia (Cipro) la Convenzione del Consiglio d’Europa per la prevenzione e la repressione del traffico illecito e della distruzione di beni culturali.
La Convenzione prevede l’obbligo per gli Stati parti di introdurre nel proprio sistema giuridico nuove figure di reato, se già non previste, come il furto, lo scavo non autorizzato, l’importazione e l’esportazione illecite di oggetti di interesse culturale, nonché la loro acquisizione e commercializzazione.
È presto per dire se questo nuovo strumento potrà funzionare in maniera efficace. Certamente, essendo aperto anche alla partecipazione di Stati non membri del Consiglio d’Europa, potrebbe rivelarsi prezioso per la costituzione di una rete internazionale di diritto penale uniforme in materia di repressione del traffico illecito di beni culturali. […]
(Foto: Wikimedia Commons/A. Savin)