Egitto… Le nostre radici nel Nilo Debiti di civiltà

Egitto rilievo tomba

Archeologia Viva n. 189 – maggio/giugno 2018
pp. 30-39

di  Alessandro Roccati, Emanuele Ciampini, Donatella Avanzo e Sara Demichelis

Poche culture dell’antichità seppero sviluppare un sistema di immagini che partendo dalle caratteristiche del paesaggio ne abbiano fatto una componente fondamentale della stessa idea di cosmo:

riflessioni in margine a una bella mostra in corso a Jesolo…

L’Egitto si identifica con un territorio pianeggiante, fertile e delimitato da catene di monti che, confondendosi con il deserto, diventano un confine naturale che segna il limite della regione umana.

Questo paesaggio terreno diventa lo scenario per due movimenti che determinano la vitalità del cosmo: il corso del Nilo da sud a nord, che con la piena permette il regolare rinnovamento della vita, e il corso del sole, che nel suo procedere da est a ovest definisce il ritmo di giorno e notte e il fluire regolare del tempo.

In questo ambiente, oggetto dei due movimenti appena citati, si sviluppa un sistema di comunità che attraverso un processo di assimilazione e di organizzazione porta alla nascita di quello Stato che chiamiamo faraonico.

La regione dell’antico Egitto

L’unificazione del Paese non è solo un fatto politico, ma anche e soprattutto culturale: significa riconoscere un modello di Stato e di civiltà comune, con cui le varie entità locali si identificano, sino alla definizione di un territorio che chiamiamo Egitto.

A questo territorio corrisponde un modello di potere che può essere considerato decisamente vincente, se pensiamo che gli stessi imperatori romani, dopo la conquista del Paese, si faranno rappresentare nella terra del Nilo come faraoni effettivi. […]