Le chiavi di Roma. La città di Augusto Bimillenario augusteo

Le chiavi di Roma. La città di Augusto

Archeologia Viva n. 169 – gennaio/febbraio 2015
pp. 54-62

di Roberto Meneghini, Lucrezia Ungaro e Sofia Pescarin

A conclusione delle celebrazioni dei duemila anni dalla morte del primo imperatore romano i Mercati di Traiano ospitano una grande mostra che si caratterizza per l’impiego delle più avanzate tecnologie multimediali

Con la conclusione della guerra civile contro Antonio e Cleopatra (31 a.C.) e il consolidamento del suo potere istituzionale (27 a.C.), Gaio Ottaviano, ormai Augusto, avviò la trasformazione urbanistica e architettonica dell’Urbe.

La vecchia e caotica città repubblicana fu investita da un’eccezionale attività edilizia che portò al rifacimento di quasi tutti i suoi templi e alla fondazione di nuovi edifici pubblici.

In questi interventi spesso furono coinvolti i membri dell’aristocrazia che non competevano più fra loro, come nell’età repubblicana, ma operavano a favore del decoro urbano.

Nel fervido contesto edilizio il marmo sostituì la terracotta e lo stucco e divenne il materiale più diffuso per rivestire i monumenti.

Nell’Urbe una vera e propria rivoluzione monumentale
Nel Campo Marzio furono costruiti i due nuovi teatri di Marcello e di Balbo (entrambi inaugurati nel 13 a.C.), numerosi templi e portici, un monumentale orologio astronomico, l’Ara Pacis Augustae (9 a.C.) e il grande mausoleo di Augusto che divenne dinastico e nel quale furono sepolti molti imperatori e membri della famiglia imperiale sino alla fine del I sec. d.C.

Nella stessa area, per diretto intervento di Marco Vipsanio Agrippa, amico, braccio destro, poi anche genero di Augusto, fu realizzato il Pantheon (tra il 27 e il 25 a.C.), ricostruito da Traiano e da Adriano nelle forme attuali, le prime grandi terme pubbliche della città (25-19 a.C.), che presero nome dallo stesso Agrippa, e fu creato un grande bacino artificiale alimentato da un nuovo acquedotto: l’aqua Virgo.[…]