Incontro con Marcello Verga La voce della storia

Intervista a Marcello Verga

Archeologia Viva n. 190 – luglio/agosto 2018
pp. 76-79

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«Il racconto degli ultimi secoli di storia europea si basa sugli asseriti valori della “modernità”»

«Difficile stabilire un confine ma una serie di grandi eventi ha allontanato l’Europa dal Medioevo»

«Dobbiamo confrontarci con il senso di appartenenza e l’orgoglio delle nazioni senza dimenticare le catastrofi che hanno prodotto»

La lettura di quella che chiamiamo “storia moderna” non fa sconti: quali altre soluzioni abbiamo per un destino di pace se non quello di un’Europa unita? Per Marcello Verga, uno degli studiosi più autorevoli per l’età moderna e contemporanea, non ci sono dubbi in proposito.

L’idea di questa intervista è venuta dopo aver ascoltato il suo intervento a “tourismA 2018” dove il professore è intervenuto alla tavola rotonda organizzata dall’Associazione Italia Langobardorum su “Popoli migranti ieri e oggi”: se non cerchiamo di leggere la storia rischiamo errori epocali, come quello di credere nell’efficacia di muri e barriere di vario tipo…

Verga tiene a ricordare che la storia è comunque un’interpretazione dei fatti e lo storico, costruttore della “memoria collettiva”, ha una grandissima responsabilità nell’analisi e nella valutazione di quanto è successo in passato.

Marcello Verga è ordinario di Storia moderna alla Scuola di Scienze politiche “Cesare Alfieri”, una facoltà dell’Università di Firenze con una prestigiosa tradizione di docenti (qualche nome fra i tanti: Pino Arlacchi, Mario Draghi, Carlo Morandi, Giovanni Sartori, Giovanni Spadolini…). […]