L’arte paleolitica alle origini del segno Obiettivo su...

Archeologia Viva n. 209 – settembre/ottobre 2021
pp. 62-65

di Fabio Martini; scheda di Valentina Bartalesi

Secondo Aristotele la filosofia è generata dalla meraviglia: lo stupore che si prova di fronte alle mirabili immagini dei nostri progenitori paleolitici ci porta a riflettere sul mondo invisibile creato dall’arte delle origini e a trovare in quel
“fare segno” le radici della creatività della nostra specie

Il cammino evolutivo del genere Homo è costellato da grandi adattamenti e invenzioni che ne hanno trasformato il sistema cognitivo in solida sapienza. È tale sapienza – nei rapporti con l’ambiente, nell’ambito sociale, produttivo ed economico – ad aver selezionato le pratiche e i modi di vita più utili per la sopravvivenza delle specie.

La stessa sapienza ha prodotto la cosiddetta “arte preistorica”, una vera e propria cultura visuale, da intendersi come una rivoluzione cognitiva, che ha permesso una maggiore comunicazione tra individui, ampliando con il linguaggio non verbale gli strumenti di trasmissione dei pensieri e dei saperi condivisi mediante la parola.

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