Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 142 – luglio/agosto 2010

di Piero Pruneti

La bella mostra sul vetro aperta al Castello del Buonconsiglio ci offre l’occasione per parlare di un “tesoro” praticamente sconosciuto. Si tratta del carico di una nave veneziana che nel 1583 affondò lungo la costa della Dalmazia davanti a Zaravecchia, oggi Biograd, la città che di quel lontano incidente di mare conserva la memoria e i reperti, all’interno del museo appositamente creato per la nave di Gnalic (dal nome dello scoglio del naufragio).

Di tutto l’impero mercantile della repubblica dei Dogi non ci rimane una testimonianza altrettanto ricca e diretta. Quella nave trasportava di tutto, materie prime semilavorate e prodotti già confezionati per i mercati del Levante, in particolare un’enorme quantità di oggetti in vetro, in gran parte realizzati nelle botteghe di Murano.

La Croazia, erede di questo patrimonio, ha ora acconsentito al prestito di un nucleo rappresentativo dei reperti di Gnalic e non possiamo che compiacerci con la direzione del Buonconsiglio per avere condotto in porto – è davvero il caso di dire – una iniziativa che consente di presentare questa eccezionale testimonianza di vita rinascimentale a un pubblico ben più vasto di quello che finora non sia capitato nel Museo di Biograd.

Questo stesso non avrà che da avvantaggiarsi dalla mostra tridentina perché non saranno pochi quelli che ora vorranno documentarsi più approfonditamente sulla vicenda dell’unica nave veneziana giuntaci completa del suo carico.

Grazie agli stretti rapporti di collaborazione con il Museo del Castello del Buonconsiglio e con il Ministero croato della Cultura (lo scavo e il restauro dei reperti sono un successo delle operazioni guidate a suo tempo dal Museo nazionale di Zara) e alla disponibilità della studiosa slovena Irena Lazar, Archeologia Viva può ora proporre ai suoi lettori uno straordinario servizio esclusivo.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”