Corea e Giappone: storie di spade e specchi Obiettivo su…

Archeologia Viva n. 235 – gennaio/febbraio 2026
pp. 80-87

di Sonia Emanuela Lombardo

Reperti archeologici e documenti scritti ci parlano degli antichi e produttivi rapporti fra i due Paesi che si fronteggiano dalle opposte rive di uno strategico passaggio marino

Le relazioni tra l’arcipelago giapponese e l’antistante penisola coreana, divisi da un braccio di mare di circa 180 chilometri noto come Stretto di Corea, risalgono a tempi molto antichi. La storia e l’archeologia suggeriscono che già a partire dal Neolitico vi siano stati forti movimenti migratori dal continente asiatico.

Ma è a partire dal IV sec. d.C. che assistiamo a un vero e proprio scambio culturale tra il regno coreano di Paekche e il regno Yamato (l’antico Giappone), da sempre oggetto di dibattito. Durante l’epoca Meiji (1868-1912), in pieno nazionalismo giapponese, gli studiosi suggerivano che Paekche fosse vassallo di Yamato e, di conseguenza, gli storici coreani hanno sviluppato una narrazione opposta. 

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