Archeologia Viva n. 235 – gennaio/febbraio 2026
pp. 36-47
di Aygül Süel, Önder İpek, Rita Francia, Marco Ramazzotti, Semih Gerçek, Tommaso De Vincenzi e Hakan Fındıkoğlu
Nel cuore dell’Anatolia settentrionale si cela una delle città più affascinanti dell’età del Bronzo Tardo e uno dei siti più spettacolari del mondo ittita di cui fu anche una capitale
La sua scoperta alla fine del secolo scorso e gli scavi che ne sono seguiti stanno riscrivendo la storia del grande regno anatolico
La storia degli Ittiti è indissolubilmente legata all’antica città di Ḫattuša, nei pressi dell’attuale villaggio turco di Boğazkale, provincia di Çorum, 250 km a oriente di Ankara. Da Ḫattuša proviene la maggior parte delle tavolette d’argilla scritte in caratteri cuneiformi che ci hanno permesso di conoscere gli Ittiti. Il primo re di cui abbiamo notizie certe è Ḫattušili I.
Il suo stesso nome, che significa ‘(uomo) di Ḫattuša’, sottolinea il profondo legame tra il sovrano e la città. Fu lui, nella seconda metà del XVII sec. a.C., a gettare le basi per la nascita e lo sviluppo di uno dei più grandi regni del Vicino Oriente antico nell’età del Bronzo Tardo.
Per quasi tutta la sua esistenza, dal 1650 fino al 1180 a.C. circa, Ḫattuša fu il cuore pulsante del Regno Ittita. L’ultimo re di cui abbiamo notizia, Šuppiluliuma II, decise di trasferirsi altrove per ragioni non ancora del tutto chiare, ma che segnarono la fine di un’era per la gloriosa capitale degli Ittiti.
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