Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 74 – marzo/aprile 1999

di Piero Pruneti

Cari amici e lettori, è giunta la nostra seconda grande occasione per vivere insieme un’esperienza particolare, programmata appositamente per tutti noi. Il 14 marzo il Palazzo dei congressi di Firenze ospita il secondo incontro nazionale organizzato dalla rivista. Per la nostra redazione mantenere l’impegno di questa giornata, che prevede la partecipazione di numerosi protagonisti della ricerca archeologica, su un ventaglio tematico estesissimo e della massima attualità – al tempo stesso dando alla manifestazione il respiro nazionale che merita – è un impegno davvero gravoso, perché si somma alla normale gestione della testata, già di per sé molto coinvolgente, per i suoi contenuti e per le molteplici iniziative speciali che la contraddistinguono. Ma è un impegno che, insieme al mio più stretto collaboratore, Pino Perla, ho voluto mantenere – a due anni esatti dal precedente incontro – perché sono convinto che tutti quanti partecipano, in qualche misura, al mondo di “Archeologia Viva” (chi fa ricerca, chi scrive, chi legge, chi organizza i nostri viaggi, scavi, festival cinematografici, corsi subacquei…) abbiano qualcosa in comune, e cioè una percezione profonda del presente e della storia, il rifiuto dell’effimero, l’uso intelligente del tempo, la disposizione critica verso la realtà, la disponibilità intellettuale a relazionarsi con le culture altrui, quindi la tolleranza (una “virtù” che si alimenta di quanto riusciamo a conoscere del passato dell’umanità, in ogni luogo, in ogni tempo). Tutto questo merita senza alcun dubbio la possibilità di incontrarci, anche fisicamente, di andare oltre quella cortina dell’immaginazione con cui a ogni uscita della rivista ci pensiamo. Ma il messaggio di questo incontro fiorentino, che ancora una volta abbiamo voluto aperto a tutti senza neppure la selezione degli inviti (l’auditorium del Palacongressi è abbastanza capiente per non correre rischi di sovraffollamento), è anche un altro: quello di una cultura che si diffonda libera e utile nella società, contro gli sterili limiti di ogni accademia.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”