Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 67 – gennaio/febbraio 1998

di Piero Pruneti

Per la maggior parte erano lettori di «Archeologia Viva», quella domenica mattina di fine novembre, in Palazzo Vecchio a Firenze, le persone che affollavano l’immenso salone de’ Cinquecento, sensibili come sempre ai grandi appuntamenti dell’attualità archeologica proposti dalla nostra rivista. Sono stati presentati gli scavi di Gerico, condotti dalla Missione archeologica italo-palestinese (Università La Sapienza di Roma e Dipartimento delle Antichità di Palestina), con gli interventi dei direttori di scavo italiani Nicolò Marchetti e Lorenzo Nigro, del maestro e coordinatore Paolo Matthiae, dello stesso ambasciatore di Palestina Nemer Hammad. I contenuti della lunga vicenda archeologica di Gerico sono stati illustrati sul precedente numero di «Archeologia Viva». Ma credo che sia doveroso sottolineare gli aspetti politici delle ricerche in atto, opportunamente evidenziati dal diplomatico palestinese durante l’incontro fiorentino. Al di là delle intenzioni dichiarate di un popolo a costituirsi in entità autonoma, uno dei segni più chiari dell’acquisita coscienza nazionale è l’organizzazione della difesa del patrimonio culturale (tramite appositi servizi di tutela e attività di restauro) e della ricerca del passato (tramite l’indagine storico-archeologica). Il processo di formazione della nuova struttura statuale palestinese ha toccato questo livello distintivo di qualità. E fa onore all’attuale dirigenza avere impostato una politica dei beni culturali su basi laiche, evitando l’errore in cui cadono quasi sempre i popoli in lotta per l’affermazione della propria identità, che è quello dell’ideologizzazione della ricerca scientifica, strumentalizzata per sostenere i “diritti” dell’etnìa sui territori. Sul versante della tutela il neonato Dipartimento palestinese delle Antichità sta operando per il recupero di antiche vestigia, palazzi storici, chiese bizantine, moschee e sinagoghe, mentre l’équipe di ricerca italo-palestinese, che si è formata alla scuola di Paolo Matthiae, rilegge la storia di Gerico senza fare sconti o favori a nessuno.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”