Bolsena: da Cristina ad Amalasunta I primi secoli del Cristianesimo

Archeologia Viva n. 49 – gennaio/febbraio 1995
pp. 56-65

di Ruggero Jorio

Le origini del cristianesimo legate alla tradizione di una madre cristiana e la turpe vicenda della regina dei Goti ripercorse sulle rive del grande lago laziale

L’odierna Bolsena, sulle rive orientali del lago omonimo, sorge presso il sito dell’antica città etrusca di Velsna. Questa, a partire dal 280 a.C., cadde sotto il controllo dei Romani, i quali, dopo alcuni tentativi di ribellione da parte degli occupati, nel 265 a.C. costrinsero gli Etruschi ad allontanarsi e a fondare il nuovo centro di Volsinii. Se si parte dalle fonti storico-letterarie, l’origine di una prima comunità cristiana bolsenese dovrebbe risalire intorno alla fine del V secolo. Tale presenza è confermata da un’epistola di papa Gelasio I (492-496) a Secondino, vescovo di Bolsena.

Le testimonianze monumentali paleocristiane di Bolsena parlano però di tempi antecedenti. Studi compiuti a cura dell’Ecole Francaise di Roma consentono di ipotizzare che, in epoca costantiniana, all’interno dell’area dell’antico foro della città, si sia operata la trasformazione della basilica da edificio civile in luogo di culto cristiano. Ciò sarebbe avvalorato dall’esistenza di un’abside che, aggiungendosi al primitivo corpo dell’aula basilicale, venne a occupare parte di un’asse viario urbano (forse la stessa via Cassia).

Inoltre la scoperta di sepolture “a cassone” all’interno dell’area centrale della città, occupata precedentemente da tabernae (botteghe), attesta la totale ricomposizione del foro con un conseguente slittamento in basso, in direzione del lago, della parte abitativa della città, processo che dovrebbe essere iniziato intorno alla metà del IV secolo, quindi in piena epoca espansionistica del cristianesimo. Ma, senza ombra di dubbio, a Bolsena, la testimonianza archeologica paleocristiana di maggior rilievo è costituita dalla catacomba detta “di Santa Cristina”. […]