Neandertaliani senza pace Futuro del passato

Archeologia Viva n. 10 – marzo/aprile 1990
p. 67

di Fabio Martini

A Impruneta presso Firenze un insediamento preistorico rischia la distruzione per far posto a una cava e a un villaggio turistico

La ricerca del profitto ‘a tutti i costi’ non minaccia solo l’ambiente e la salute collettiva, tematiche sempre più sentire dall’opinione pubblica, ma anche le aree archeologiche, testimonianze di un passato che la moderna società è meno pronta a difendere.

Se le aggressioni ai monumenti colpiscono di più, non meno insidiose sono le distruzioni graduali di complessi poco spettacolari, ma di grande interesse scientifico, vittime spesso di uno stillicidio implacabile, giustificato con il richiamo turistico o la creazione di posti di lavoro.

È il caso di Impruneta, dove un insediamento preistorico e un ecosistema miracolosamente intatti rischiano a poco a poco di scomparire.

La presenza di manufatti litici preistorici nel territorio di Impruneta è nota già da alcuni anni.

Questa informazione è stata recentemente confermata da nuove raccolte di materiale in superficie a opera di appassionati locali. Si tratta di cospicue tracce di un “passaggio” dell’uomo di Neandertal nell’area indicata con i toponimi Sassi Neri e Terre Bianche, “passaggio” testimoniato dalla presenza di un’industria di diaspro e selce del paleolitico medio (Musteriano).

Già alla fine degli anni ’70 erano venuti in luce i primi manufatti, apparsi in superficie su un’area abbastanza ristretta, dove l’azione di dilavamento faceva affiorare i reperti. In seguito il materiale fu esposto nella sezione preistorica del Museo della Ceramica e del Territorio di Montelupo Fiorentino, dove è ancora giacente, insieme i reperti preistorici del comprensorio.

Il proseguimento della raccolta di superficie fornisce stock di materiali, che consente di programmare un aggiornamento dello studio. […]