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Etruschi di Corsica Tomba di (ricca) signora

23 aprile 2020


Novità dalla necropoli di Aleria

Sorprese a non finire per i ricercatori francesi dell’Istituto Nazionale di Ricerca Archeologica Preventiva (INRAP) impegnati nella campagna di scavo presso le necropoli etrusche e romane di Aleria, località Lamajone, a una settantina di chilometri da Bastia, in Corsica.

In particolare l’attenzione si sta concentrando su un’eccezionale tomba etrusca risalente al IV sec. a.C. e contenente circa duecento manufatti molti dei quali di grande pregio.
Aleria è uno dei principali siti di riferimento per lo studio della presenza etrusca in Corsica e nel resto del Mediterraneo occidentale. Vedi anche https://www.archeologiaviva.it/11846/corsica-etrusca/

Tutto il meglio per la Signora

Al centro della tomba ipogeica (rinvenuta dagli archeologi con l’ingresso ancora sigillato) è stat0 rinvenuto uno scheletro deposto supino con la testa rivolta verso sinistra e le braccia distese lungo il corpo.

Oggi sappiamo che quei resti appartenevano a una lei. Di sicuro, non una qualunque… Tanto per cominciare la donna indossava un paio di orecchini d’oro e due anelli in rame e oro. Era inoltre circondata da una quarantina di recipienti di ceramica pregiata.

Vicino alla testa, gli archeologi hanno rinvenuto due ampi skyphoi, profonde coppe a due anse, mentre sulla destra era presente una piccola brocca. C’erano inoltre un altro skyphos e tre oinochoai (vasi simili a brocche  per versare vino) decorati con figure femminili alate (lase, divinità della mitologia etrusca).

Tutti i recipienti in ceramica decorata sono di produzione etrusca e databili al IV sec. a.C.

Due vasetti in alabastro per profumi giacevano invece ai piedi della donna così come alcuni piccoli calici a vernice nera, due specchietti di bronzo e un askos (vaso per piccole quantità di liquidi oleosi).
Una dozzina di calici di differente grandezza e forma erano stati allineati infine ai lati del corpo.

E grazie alle nuove tecnologie…

Sono in tutto ventidue i contenitori di ceramica che gli archeologi stanno esaminando grazie alla più moderne metodologie d’indagine, tra cui la tomografia computerizzata, per cercare di comprendere meglio origine e composizione dei materiali con cui vennero prodotti gli oggetti, riuscendo poi a riprodurne l’immagine virtuale.

I primi risultati di queste analisi hanno riservato molte sorprese.
Sappiamo ora che uno dei più grandi skyphoi trovati nella tomba contiene una  tazza (vedi foto sotto), mentre uno skyphos più piccolo ha al suo interno un oggetto che al momento è di difficile identificazione.

Bella per sempre…

In mezzo a una pila di altre coppe è stato rintracciato invece un piccolo anello in bronzo, il quinto rinvenuto nella tomba.

E ancora in uno dei contenitori di alabastro (vedi radiografia del reperto nella foto sotto) c’era addirittura il dispositivo in metallo per versare  profumo o unguento contenuto all’interno.

I vicini specchi di bronzo con manico in osso sono invece ancora da analizzare, ma possiamo immaginarli in un contesto che doveva provvedere alla cura del corpo della signora per l’eternità.

Lo studio di questo straordinario corredo potrà fornire informazioni fondamentali sulle pratiche funerarie e sulla realtà sociale degli antichi Etruschi di Corsica.