Demetra e Persefone. Quando il mito ci parla… A proposito di...

Archeologia Viva n. 205 – gennaio/febbraio 2021
pp. 62-65

di Annalisa Venditti

Uomini e donne protagonisti “diversamente deboli” all’interno di storie di ordinaria sopraffazione ieri come oggi

Leggenda e cronaca s’incontrano nel mitico ratto di Persefone sullo sfondo di un’ambientazione fantastica che gli autori antichi identificano con la campagna in fiore del territorio siciliano di Enna… e tra le righe della celebre narrazione molto si svela di noi

Cera una volta una fanciulla bellissima, una dea. Si chiamava Persefone, figlia di Zeus, capo di tutti gli dei, e di Demetra, divinità generosa, dispensatrice della fecondità della terra. Di Persefone, ahimè, si era innamorato perdutamente un essere potente, arrogante: Ade, re degli inferi, fratello dello stesso Zeus.

Così, un giorno, mentre la ragazza s’intratteneva in un campo, approfittando del momento in cui essa era china a raccogliere un fiore, Ade spalancò la terra palesando tutta la sua bramosia. Furente, trascinò via la giovane e la condusse nel regno dei morti, mentre la fanciulla lanciava grida strazianti. Appresa la notizia, Demetra decise di non darsi per vinta, e si incamminò alla ricerca della figlia.

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