Incontro con Luciano Canfora La voce della storia

Archeologia Viva n. 211 – gennaio/febbraio 2022
pp. 78-79

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«L’effetto “umano” dei fatti storici si perde col passare delle generazioni»
«Tucidide è il primo storiografo scientifico e il suo racconto è stringente»
«Non andò in esilio e forse fu coinvolto nel colpo di Stato oligarchico»
«Oggi va di moda sbeffeggiare chi sospetta l’esistenza di complotti: è una moda molesta e incolta
»

Filologo classico, storico, saggista, accademico, opinionista, ospite ricercato dalle maggiori reti televisive. Fra l’altro, qualche anno fa, passato alla cronaca per aver sostenuto e dimostrato, in polemica frontale con Salvatore Settis, già direttore della Normale di Pisa, che il famoso – ora famigerato – Papiro di Artemidoro, fatto acquistare per la modica somma di due milioni e settecentocinquantamila euro dalla Fondazione per l’arte della Compagnia di San Paolo, fosse in realtà un falso ottocentesco del greco Costantino Simonidis. Insomma, la fregatura del secolo…

Intellettuale “vigile” anche sui temi di più stringente attualità, lo sguardo sull’oggi di Luciano Canfora parte da lontano, dalle origini del potere, dai sistemi cui ancora guardiamo per comprendere le dinamiche democratiche e non, gli equilibri socio-politici.

Ecco allora il Professore affondare il coltello o meglio la penna nelle piaghe o pieghe della Grecia antica, della tanto sbandierata democrazia ateniese, mettendo in luce passaggi cruciali troppo spesso tagliati fuori da cronisti partigiani, volutamente “disattenti”.

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